Progetti / 2019

Karubini: contrastiamo la povertà educativa

Progetto finanziato per il 35% dalla Regione VenetoIl progetto nasce dall’esperienza diretta e ventennale che l’Associazione Karibuni ONLUS ha sviluppato dal 1998 nel territorio di Arzignano, in provincia di Vicenza e segue con coerenza le finalità statutarie “volte ad accogliere giovani in età scolare figli di immigrati stranieri per seguirli in attività che sono espressamente dirette ed in via prevalente rivolte alla valorizzazione della persona e della famiglia come nucleo fondamentale della società prestando loro assistenza, educazione e prevenzione” (art.5 statuto Karibuni ONLUS).Il progetto si propone di attivare una serie di sinergie tra enti pubblici e associazioni, al fine di attuare un percorso extra scolastico,rivolto a 100 minori stranieri,per contrastare la povertà educativa.Attraverso tale progetto, tutti gli attori interessati contribuiscono al pieno sviluppo di un percorso mirato circa i bisogni educativi del minore,costruendo gli interventi necessari per una risposta collettiva.L’équipe si impegna per una progettazione condivisa e unitaria dei risultati attesi, del percorso di accompagnamento e delle azioni che andranno intraprese per raggiungerli. Il progetto viene attuato nel Comune di Arzignano, con il coinvolgimentodi Società Sportive del comune di Arzignano e Montecchio Maggiore e si articola in tre fasi multidisciplinari e strettamente interconnesse.L’obiettivo generale della prima fase è quello di contrastare la povertà educativa per un’integrazione sociale in cui la diversità sia valorizzata e inserita all’interno di una comunità educante.Il primo obiettivo specifico è fornire pari competenze didattiche ai minori non italofoni al fine di consentire loro di accedere a pari opportunità. Spesso il minore straniero viene inserito in una classe scolastica relativa alla sua età anagrafica ma non alle sue competenze linguistiche e didattiche, ciò comporta uno svantaggio personale che si traduce in uno svantaggio sociale. Generalmente la famiglia non dispone delle conoscenze necessarie per svolgere anche le più semplici consegne scolastiche del figlio che viene a trovarsi in una situazione di handicapnei confrontidei suoi compagni italofoni e autoctoni. Per far fronte a questo disagio è necessario riconoscere la problematica e creare una rete di professionisti operanti in sinergia, per una programmazione individuale proficua, che sia di sostegno al minore. Pertanto la prima parte del progetto prevedela costruzione di una rete tra l’Associazione, le Istituzioni Locali e la Scuola,attraverso incontri programmati, per conoscere i bisogni educativi e sociali del minore.Gli incontri si effettueranno durante tutto l’arco dell’anno scolastico per monitorare il percorso e i progressi dell’utente. L’educatore designato gestisce le convocazioni, le relazioni e la registrazione degli incontri. Si necessita poi di conoscere la storia del minore,attraverso incontri educatore-famiglia per far emergere il contesto sociale, familiare e culturale.Durante questi incontri viene stipulato un patto formativo e di corresponsabilità con i genitori. L’attività principale si svolge quotidianamente dalle 14.00 alle 18:00 secondo il calendario scolastico e prevede: aiuto nei compiti scolastici, tutoring, insegnamento di un metodo di studio, sostegno individuale di rafforzamento e italiano L2. Potranno parteciparvi 80 bambini delle classi della scuola primaria e 20 ragazzi della secondaria inferiore suddivisi in due turni. Gli utenti sono divisi secondo i bisogni e le classi di appartenenza, ogni gruppo di lavoro è supervisionato da un’educatrice/tore e 4 volontari dell’Associazione. I volontari sono circa 30 persone fidate e formate: professionisti in pensione, insegnanti, giovani studenti in alternanza scuola-lavoro o per crediti formativi, stagisti, volontari scout e persone di buona volontà che si alternano seguendo un calendario settimanale durante l’anno scolastico e nei mesi di luglio e agosto secondo la disponibilità. Durante questa fase vengono valutati anche i bisogni materiali strettamente legati alle necessità scolastiche, di conseguenza verrà regalato ad ogni utente un kit di cartoleria che possa sostenerlo concretamente, offrendogli gli strumenti necessari per poter imparare e crescere senza alcuna discriminazione e affrontare l’anno scolastico con dignità e pari opportunità.Ogni kit sarà preparato tenendo conto delle età dei bambini e quindi della classe frequentata.Il materiale scolastico sarà differenziato (indicativamente: quaderni, penne, matite, gomme, colle, compasso, temperino, pastelli, pennarelli, righello e cancelleria varia).Un ulteriore elemento di integrazione e contrasto alla povertà educativa è rendere accessibili eventi culturali della comunità locale, pertanto una delle attività del progetto èl’organizzazionedi una serata a teatro gratuita aperta agli utenti, alle loro famiglie e alla cittadinanza.Fondamentale l’ausilio dei volontari come promotori dell’evento presso la cittadinanza e dei minori presso le proprie comunità di appartenenza.Durante questa prima fase è previsto, da parte dell’educatore designato, il monitoraggio costante delle presenze, del grado di interesse e dell’analisi dei progressi scolastici.
La seconda fase ha come obiettivo il contrasto all’emarginazione sociale intesa come agente attivante di fenomeni di bullismo tra pari.
I fenomeni di bullismo perpetrato e/o subito, dipendono dalle condizioni di vita, da come i giovani vengono cresciuti, dal loro grado di soddisfazione e, soprattutto, dal livello di inserimento nel contesto familiare, scolastico e sociale.L’incontro trimestrale, dell’educatore con ULSS e Servizi Sociali, è fondamentale per la conoscenza dei soggetti in condizioni di fragilità e la loro presa in carico anche da parte dell’associazione, che offre loro un ambiente accogliente, riscaldato, pulito e adeguatamente attrezzato con sussidi didattici, ludici, ricreativi e dispositivi tecnologicimoderni e connessi ad Internet. E’ prevista la costante supervisione da parte di un educatore. L’uso dei locali è reso possibile dalla ventennale collaborazione con la Parrocchia di Ognissanti di Arzignano.La presa in carico di soggetti fragili ed emarginati, è la motivazione per cui vengono attivati laboratori sul bullismo che forniscano strumenti per il suo riconoscimento la sua gestione. L’attività (adattata alle varie fasce d’età) è rivolta a tutti gli utenti e tenuta dalle educatrici.Sono previsti 3 incontri d’équipe per il confronto sull’andamento dell’attività.La terza fase ha come obiettivo rendere gli utenti protagonisti dell’integrazione e transfert di pacifica convivenza.In questa fase del progetto, gli utenti diventano protagonisti e agenti di cambiamento animando una serie di incontri di confronto e condivisione con le realtà in cui si trovano a vivere.La partecipazione dei 40 utenti in età pre-adolescenziale e adolescenziale ai laboratori di comunicazione, aiuta il minore a sviluppare le proprie abilità nella comunicazione scritta su mezzi cartacei e tecnologici e a imparare un uso coscienzioso dei social media, nella consapevolezza del loro grande potere e delle grandi responsabilità che esso comporta. Gli elaborati prodotti sotto la supervisione di un educatore, saranno la migliore pubblicità per questo progetto.Un importante e innovativo elemento per dare maggiori opportunità di crescita e sviluppo ai minori a rischio,
è la messa in atto di rapporti privilegiati con associazioni sportive come discipline educative, un mezzo per accompagnare il minore anche nel suo tempo libero, dandogli la possibilità di esprimere se stesso e sviluppare i propri talenti in un ambiente sano, sicuro e altamente formativo.
La sostenibilità del progetto è data dalla sensibilizzazione sul territorio attraverso: raccolte fondi, il contatto continuo con gli industriali locali (che partecipano attraverso borse di studio collettive e donazioni liberali) e dalla compartecipazione delle famiglie degli utenti.
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